Saluto a Martina


A nome di tutta la tua scuola, il liceo Tito Livio, ma mi permetto anche di aggiungere: a nome di tutte le scuole che hai frequentato nella tua carriera; a nome di tutti gli insegnanti che hanno avuto la possibilità di conoscerti; di tutti i tuoi compagni di classe; a nome di tutti noi, Martina: grazie!

Non c'è parola più grande che possa contenere, accanto al dolore di questo momento, il nostro stato d'animo…

Grazie Martina!

Grazie perché ci hai fatto intravedere nella tua breve ma intensa esistenza che si può vivere con passione e dedizione.

Passione e dedizione: sono stati questi i due ingredienti che hanno fatto di te la ragazza che tutti noi abbiamo conosciuto. Ci hai dato modo più volte di ammirare il tuo sguardo stupito sulla realtà, quel tuo sguardo che brillava quando trovavi verità sulla tua strada. Avevi fiuto per le cose belle e vere e ti ci buttavi giù a capofitto. Ecco da dove veniva la tua passione, il tuo talento: era frutto di uno sguardo attento e non superficiale sul mondo. Grazie allora perché attraverso i tuoi occhi abbiamo capito di vivere in un mondo sì complicato, difficile molte volte, ma bello!  

 

Eppure questa sete di verità, accompagnata anche da grandi scoperte, non sapevi tenerla solo per te. Ti veniva spontaneo condividerla affinché anche altri potessero parteciparvi e venissero illuminati dalla bellezza che aveva affascinato te. Eri capace di trascinare in questo cammino anche i più indifferenti e i meno sensibili.

Un giorno Dietrich Bonhoeffer, un grande testimone e martire del secolo scorso, ebbe a scrivere a suo nipote: “E’ importante che ciò che uno ha in più degli altri – e tu hai avuto qualcosa in più! – lo interpreti non come un merito, bensì come un dono, e metta a disposizione degli altri se stesso”.

Grazie Martina, perché tu questo lo hai fatto!

Grazie perché hai fatto ciò che nelle tue condizioni non era affatto scontato: hai continuato a cantare anche quando la prognosi cominciava a non essere per nulla rassicurante, a studiare e a impegnarti anche quando il tuo banco era diventato il letto di un ospedale, a sorridere e ad accogliere anche quando la medicina aveva ormai deposto le sue armi. La forza della vita ha prevalso grazie a te in questa triplice maniera sul buio della disperazione. Grazie allora perché ci hai insegnato che nemmeno la più implacabile delle malattie può averla vinta se dentro il fuoco della vita non si spegne!

Ed ora ti prego, cara Martina, continua a starci vicino! Stai vicino ai tuoi splendidi genitori che con amorevole cura ti hanno accompagnato per le strade di questo mondo e ti hanno donata a noi. Stai vicino ai tuoi compagni di classe che dovranno superare questa dura prova. Stai vicino a tutti noi e riportaci all’essenziale. Facci amare la vita, soprattutto quando non la valorizziamo come dovremmo.