LETTERA DI UNA MATURANDA AI NUOVI ISCRITTI

                                    

“IL TEMPO DI UN VIAGGIO”

Tempo. Non serve altro che tempo. Le prime domande che i ragazzi delle medie agli “open day”, intimiditi, rivolgono ai liceali del classico sono: “Come gestite il vostro tempo?”, e poi, “Quanto tempo avete per …?”, “Quante ore sui libri?”, “Quanto per imparare 1600 voci verbali a memoria?”. Caro primino, se hai scelto questa scuola dovrai tener conto soprattutto di questo: il tempo. Proprio il tempo sarà il peggior antagonista e il miglior compagno di un viaggio dentro alla cultura e alla scoperta dell’essenza dell’uomo. Un viaggio che farai tuo. Un viaggio in cui scoprirai te stesso attraverso i più grandi filosofi, in cui ti riconoscerai nella penna dei poeti e ti abbandonerai alla curiosità per la storia. E un viaggio si muove nel tempo, che ti parrà infinito in quei pomeriggi di greco intenso, e fuggente quando l’anno sarà finito. Non spaventarti davanti ad una pagina di grammatica latina, ad un lemma non compreso. Non lo nego: odierai quel tempo impiegato a ripeterti le declinazioni nella mente, a tradurre frasi e versioni di uomini così lontani nel tempo che ti parranno quasi astratti e fiabeschi, a spolverare quelle che vengono dozzinalmente definite “lingue morte”. Perché in realtà, al contrario, insegnano a vivere. Non banalizzare materie come il greco e il latino, non ridurre la filosofia e la poesia a mero “metodo di studio”: con lo scorrere del tempo, in questo tuo viaggio, scoprirai essere lo stimolo più potente per la tua mente, creatività, curiosità, profondità di pensiero e voglia di metterti in gioco. Saranno la nuova guida per le scelte della tua vita, e se le accoglierai con passione, comprendendone il valore, saranno ottime maestre e amiche nel dolore e nel dubbio, nell’incertezza e nella solitudine. La lentezza per il loro apprendimento sarà in contrasto con la velocità del mondo in cui viviamo, due facce opposte del tempo, una realtà con cui dovrai avere a che fare e con cui sarà difficile relazionarsi, ma ne varrà la pena. E, dopotutto, comincerai ad amare quel tempo impiegato a ripeterti le declinazioni nella mente, a tradurre frasi e versioni di uomini lontani. Quello stesso tempo che avrai speso con sacrifici e fatiche tra questi banchi di scuola per cinque anni, lunghi e fugaci allo stesso tempo, nel viaggio che ti porterà ad amare la parte più intima dell’anima umana, a sviluppare profondo senso critico, a mettere in discussione le tue convinzioni più radicate, per dar vita ad una nuova persona. Un viaggio dopo il quale tu non solo potrai per diritto, ma saprai scegliere chi essere per consapevolezza della tua conoscenza, che tuttavia non smetterà mai di essere assetata di curiosità. Allora buona fortuna a te, primino, che hai ancora tutto il tempo davanti per questo percorso. E buona fortuna a noi maturandi, per i quali ormai è finito. Che viaggio ci aspetterà nel tempo a venire?    

 MARTA MADERNA VD