Auguri Pasquali


Ai miei studenti e alle loro famiglie, a tutti voi donne e uomini della scuola

 

Carissimi mentre il glicine fiorisce impavido nel nostro cortile e il silenzio permea i luoghi di solito vivi e vividi di sguardi e parole sento la vostra assenza e vi inoltro un saluto e un abbraccio che proviene da lontano.

Dal desiderio di educare che ha timbrato la mia vita fin da allora, dal bisogno forse di educare rieducandomi come in un percorso circolare, una sorta di ottovolante in cui il vedere gli altri gioire sul crinale del piacere e della paura crei la voglia di provarci, di provare piacere e poi di spingere tutti a sentire quel brivido.

Il brivido di traversare luoghi inesplorati ancora dalle nostre menti, con il piacere intenso, quasi fisico, dello stupore, dello sbalordimento nell’incontro con il nuovo, con il non conosciuto.

Ecco, se lo stupore è un esito del nuovo, se la meraviglia segue l’incontro con il diverso, se la paura, nelle sue forme di chiusura, di anticipazione, di miopia non prende il sopravvento, ecco che anche in questo tempo di carcerazione dei corpi, di fermo immagine dei movimenti, di impedimento agli incontri con gli amici e gli amori, anche in questo tempo possiamo stupirci e stupire, incontrare nuovi flussi emozionali, vivere intensamente il piacere sommo del desiderio di riabbracciare il mondo con le braccia vere. Anche in questo tempo possiamo continuare a meravigliarci degli altri e di noi.

Buon periodo pasquale a tutti

Gg