LETTERA DEL DIRIGENTE
Carissime ragazze e ragazzi, docenti, personale della scuola e famiglie, colgo l’occasione della pausa natalizia, pausa dalla scuola ma non dalla vita, per esprimervi il mio augurio di stare bene, di affrontare il periodo, che non si preannuncia festoso nella socialità diffusa, con una festa intima, con la gioia di vivere affetti e amicizie nella pienezza della loro costitutiva sorgente di benessere.
Gli auguri dei giorni nostri contengono la speranza nell’incertezza, nel non sapere; gli áuguri di un tempo interpretavano qualcosa che era già scritto, emanato, deciso dagli dèi.
Non abbiamo dèi in questi giorni a cui riferirci per capire che ne sarà di questo nostro mondo in difficoltà, di questo mondo forse in certi sensi agli sgoccioli, nell’etica, nella politica. Ma possiamo contare sull’istanza generativa del nostro genere, dei nostri generi; l’alterità come struttura vitale, come sangue, come respiro, come poesia delle nostre vite.
E come dar corpo al senso dell’umano se non attraverso l’agire costantemente la vicinanza anche virtuale, l’amicizia, la costruzione di comunità? Come trovare o ritrovarci nelle nostre pienezze vitali se non costruendo con gli altri case e strade, parole e gesti?
Il mio invito, interpretando il volo degli uccelli, è a trovare o ritrovare la nostra umanità, la nostra potenza, con la costruzione di affetti, nell’esercizio costante di comprensione e rispetto. Comprendere le posizioni, i ruoli, le fatiche, i dolori non solo nostri, le forme di malessere che ci circondano e ci contagiano, le spinte mediatiche che ci fanno alcuni santi altri criminali. E rispettare i diritti quando non fanno male, quando sono parte della nostra individuale scelta di vita. Dall’intreccio di comprensione e rispetto può nascere il desiderio di accoglierci a vicenda, anche e soprattutto nella scuola dove spesso voi ragazzi date a noi adulti, un po’ incartapecoriti nelle paure, un’energia di comunità, di attenzione alle minoranze, di vita che continua a scorrere.
Non ci sono drastiche divisioni di ruoli nella scuola che io intravedo nel futuro ma una costante cogestione al fine di conoscere, di progettare, di star bene insieme.
Buone vacanze
Giorgio Galanti